martedì 13 settembre 2016

Trattato semiserio sulla comunicazione in moto

Con l'avvento del blue-tooth l'interfono è diventato uno dei gadget da motociclisti più richiesto e diffuso ma, a mio avviso, annulla quella piacevole sensazione di essere soli con se stessi che il casco e il rumore del motore riescono a trasmettere a noi motociclisti e, comunque, offre la possibilità di comunicare solo con pochi e predefiniti interlocutori: il partner sulla stessa moto o, al limite, qualche altra persona che viaggia vicino a noi.

Sarò all'antica ma, quando vado in moto, preferisco ancora isolarmi, sentire i rumori del motore e dell'aria contro il casco e, soprattutto, avere tutto per me il mio tempo ed i miei pensieri; preferisco ridurre la comunicaizone all'essenziale: dovendo gridare e, spesso, rallentare, prima di dire qualunque cosa ci si pensa due volte e la si dice solo se veramente importante o interessante. (Sai che bello se fosse così sempre!)

Pur senza poter parlare, però, un minimo di comunicazione con gli altri motociclisti è comunque necessaria e, infatti, spesso comunichiamo con chi sta viaggiando insieme a noi oppure con coloro che incontriamo, che stiano viaggiando nella nostra stessa direzione o in direzione opposta, e lo facciamo utilizzando segni convenzionali, codificati, come per qualsiasi altro linguaggio, dalle abitudini e dalle necessità.

Comunicare implica socializzare e, alla base della socializzazione, c'è il saluto, segnale primordiale che dimostra proprio la volontà di socializzare, esprimendo il rispetto e l'attenzione verso colui a cui è rivolto.
Tra gruppi omogenei, solitamente, ci si saluta anche se non ci si conosce direttamente e, spesso, il saluto da rispettoso diventa confidenziale, così come il modo stesso di rivolgersi, con il passaggio diretto al "tu" di categoria.


I motociclisti, se possono staccare una mano o un piede dalla loro moto, si salutano sempre, e se non possono diversamente, lo fanno anche solo con un cenno del capo. Quando ciò non accade solitamente è perché non si ritiene che l'altro sia degno del saluto (quindi del rispetto).
Per esempio: pregiudizi verso gli scooteristi fanno si che sia inconsueto vedere motociclisti che li salutano, così come è raro essere salutati da quelli con il XXX XX (mettete voi le consonanti che ritenete opportune); non so perché, forse per il loro iper-ego, ma quelle poche volte che quelli con il XXX XX lo fanno, non sembra che salutino... pare piuttosto che impartiscano la loro benedizione.

Per non dover mollare il gas né allontanarsi dalla leva del freno, quando ci si incrocia ci si saluta con la mano sinistra e il segnale convenzionale di saluto ricorda il segno di Vittoria: indice e medio sollevati con la mano rivolta verso l'altro ed il braccio, spesso, teso verso il centro strada.

Contrariamente a quel che molti credono, questo saluto non ha nulla a che vedere con il segno di Vittoria.
Narra la leggenda che fu utilizzato la prima volta da un cavaliere che, solitario, viaggiava da diversi giorni per ritornare al proprio maniero, dove sapeva che avrebbe trovato la sua sposa ad attenderlo. Giunto quasi a casa incontrò un altro cavaliere, altrettanto felice, che stava venendo via dal castello e che, prima di allontanarsi al galoppo, gli indicò con una mano il numero due, per comunicargli, orgoglioso, qualcosa tipo "Mi dispiace ma da quella donzella arrivi secondo!". Ecco che da allora tutti i cavalieri prima, e i motociclisti poi, utilizzano quel segnale per distinguersi dal cavaliere tradito.

Al di là delle convenzioni, di fatto ci si saluta un po' come ci pare: c'è chi lo fa con la mano aperta, chi con il solo indice e poi ci sono alcuni harleysti, in realtà non tutti, che salutano con pollice, indice e mignolo.

Il saluto di alcuni harleysti
L'importante è non usare mai gli abbaglianti per salutare, infatti il lampeggio indica la presenza di pericolo imminente sulla strada, invitando l'altro a rallentare decisamente.

Quando si viaggia nella stessa direzione di marcia, il motociclista che giunge da dietro saluta quello che ha appena sorpassato staccando il piede destro dalla pedalina e stendendo gamba verso l'esterno.
Magari non fatelo se sorpassate un XXX XX: probabilmente non capirebbe e potrebbe credere che gli vogliate dare un calcione, offendendosi (e non benedicendovi mai più!).

E il motociclista sorpassato? Se non lo ha fatto prima, segnalando anche di aver visto chi sopraggiunge, può sempre fare un cenno di saluto dopo: l'altro lo vedrà nello specchietto o, se non lo vedrà, saprà comunque per certo che il suo saluto sarà stato contraccambiato.

Vista la difficoltà a comunicare, gli altri segnali convenzionali sono pochi, quelli essenziali. Tutti coinvolgono il braccio sinistro o la gamba destra. Vediamoli insieme. Non abbiatemene ma, per la vostra sicurezza ed incolumità,vi segno anche ciò che potrebbero intendere i non addetti, per esempio quelli con lo scooter X-XXX, o quelli che guidano i XXX XX (ovviamente non tutti, solo quelli che non leggono questo blog):


SEGNALI PER CHI CI SEGUE
SegnaleSignificatoCosa capiscono X-XXX e XXX XX
Avviare i motori

Braccio roteato verso l'alto mostrando il dito indice
Abbiamo visto tutti!
Seguitemi

Braccio teso verso l'alto con mano aperta e palmo verso l'avanti
La so, la so, io la so!
Alla prossima dobbiamo svoltare/restare a sinistra

Braccio e mano distesi verso sinistra, con il palmo verso il basso.
Sei un tappo!
Alla prossima dobbiamo svoltare/restare a destra

Braccio sollevato a 90° con pugno chiuso.
Saluto comunista
Stop (immediato)

Braccio piegato verso terra e mano aperta, con palmo rivolto all'indietro.
Da qui non si passa
Stop (al primo posto utile)

Braccio teso con pugno chiuso, verso il basso, con ripetuto movimento breve su e giù.
(censura)
Aumentare la velocità

Braccio e mano distesi con palmo verso l'alto e movimento, ripetuto, dal basso verso l'alto
E vai...
Passa avanti, guida tu

Braccio teso verso il basso (45°) e indice sollevato con movimento verso l'avanti.
Guarda che bel panorama!
Attenzione: fondo pericoloso

Braccio teso a indicare il pericolo, se è a sinistra, gamba destra tesa se è a destra.
(non capisce e basta)
Disporsi in fila indiana

Braccio verso l'alto mostrando il dito indice
Guarda là, c'è un asino che vola!
Disporsi su due file

Braccio verso l'alto mostrando le dita indice e medio
Devo andare in bagno
Sosta per rifocillarsi

Pugno chiuso e pollice verso la bocca.
(Questo lo capiscono anche loro)
Rifornimento necessario

Indice verso il serbatoio
La mia moto è più bella della tua
(e qui si offende!)
SEGNALI PER CHI VIENE INCONTRO
Attenzione: fondo pericoloso

Braccio teso, palmo verso il basso e mano che oscilla da destra a sinistra e viceversa
Livello terra terra
(Pazzaglia docet)
SEGNALI PER TUTTI
Diminuire la velocità

Braccio e mano distesi con palmo verso il basso e movimento, ripetuto, dall'alto verso il basso.
Vieni qui!
Freccia dimenticata accesa

Braccio teso e mano aperta e chiusa alternativamente.
Ciao!
Attenzione: polizia

Colpire alcune volte la somma del casco con la mano aperta
Credono stiate imitando Lino Banfi e scoppiano a ridere.

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